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Ciao, sono l'Ansia

Ciao sono l’Ansia, come stai?

Ho deciso di scriverti una lettera dopo il nostro litigio.

Ho la sensazione di non starti più cosí simpatica.

Ho la sensazione che a volte vorresti che ti lasciassi in pace.

Sappi che innanzitutto sono molto dispiaciuta di questo, e credo di poter immaginare quanto sia difficile per te.

Io non vorrei essere un peso.

Io vorrei AIUTARTI.

Vorrei mi dessi l’opportunitá di spiegare perchè ci tengo un casino a te.

Io ti accompagno e cerco, a modo mio, di prendermi cura di te da sempre.

Allora... non so da dove iniziare. Immaginami come un allarme. Io ho il compito di anticipare un pericolo prima che questo arrivi, per preparare l’organismo ad affrontarlo.

Quando ti imbatti in una situazione che valuti come pericolosa io cerco di venirti in soccorso.

Ti ricordi quella volta che stavi attraversando la strada e quel tizio in macchina stava andando fortissimo? Ti ho sentito chiaramente pensare dentro di te: “Oddio questo mi investe!!”. A quel punto mi sono attivata!

Ho fatto in modo di rilasciare adrenalina nel tuo corpo per attivarti, ho fatto accelerare il battito cardiaco, ho fatto si che i polmoni prendessero aria più velocemente, ti ho fatto tendere i muscoli e alzare la pressione arteriosa così che tu potessi tornare indietro sul marciapiede velocemente!

Inoltre, anche se non mi noti, ogni volta che stai per attraversare la strada sono io che ti faccio guardare a destra e a sinistra, sono io che ti faccio preparare per il confronto con il capo, sono io che ti faccio studiare così tanto per l’esame.

Ho riflettuto tanto su ciò che è successo tra noi. Credo si tratti di un fraintendimento. Da quella volta non ci siamo più capiti e il nostro rapporto si è rovinato.

Voglio spiegarti il mio punto di vista. Ci terrei tanto a parlarne.

Notavo più preoccupazione in te e ti sentivo chiaramente pensare:

“E se dovesse succedere? Cavolo sarebbe proprio terribile! Non potrei tollerarlo”.

A quel punto ho pensato: “Ok… ha bisogno di me! C’è una situazione terribile che dobbiamo affrontare, meglio che inizio a far battere il cuore forte e a far sentire fame d’aria”.

Ma poi è successa una cosa che mi ha confuso.

Ti ho sentito pensare: “Oddio il cuore batte forte? Che mi sta succedendo!? Oddio sto avendo un infarto?”.

Ho sentito il pericolo. Avevi bisogno di qualcuno che ti aiutasse. Ho fatto l’unica cosa che so fare. Ho fatto accelerare il cuore, ho fatto aumentare il ritmo del respiro, ho fatto tendere i muscoli ancora di più. Non sapevo come aiutarti diversamente.

E li il patatrac.

Da li non ci siamo più capiti.

Da li ho notato che hai addirittura paura di me.

Da li ho sentito che vorresti vedermi sparire.

Lo farei per te… ma non posso. Faccio parte di te.

Sono una risposta fisiologica che da migliaia di anni fa parte del corredo biologico degli esseri umani.Vorrei provare a mettere a posto le cose e a spiegarci. Ti va di incontrarci?

Ti mando un forte abbraccio.

Fammi sapere

A.

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